Demoni

Raijin e Fujin

Raijin nella mitologia giapponese è il nome che indica il Dio del tuono e dei fulmini. Il nome deriva dalla parola giapponese Rai (tuono) e Shin (Dio). Viene rappresentato spesso con sembianze di demone e con dei tamburi con i quali crea i tuoni.
Nell'iconografia giapponese viene ritratto anche assieme a Fūjin, il Dio del vento. Il colore del corpo è rosso.
Fūjin è una divinità giapponese, Dio del vento.

Divinità tra le più antiche dello Shintoismo, protegge i cieli da suo fratello Raijin, Dio dei fulmini e dei tuoni. Ad Asakusa, insieme al fratello, è il protettore dell'ingresso (la Kaminari-mon) del tempio. Viene rappresentato con una grossa sacca piena di vento. Il colore del corpo è verde.

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Oni

Il Demone Blu

Gli Oni sono Demoni mitologici Giapponese dalla pelle blu; essi solitamente sono esseri feroci e violenti.

Gli Oni sono spesso presenti nei testi di letteratura antica, nel teatro Kabuki e in generale nell’arte giapponese.

Vi sono diversi racconti scritti riguardanti queste creature, in particolare ne “La pelle del Demone Blu”; in questo romanzo si narrano le vicende di Yosuke un giovane orfano, egoista, che passa le sue giornate nell’ozio.

Un giorno, trova la pelle di un Oni e la indossa per spaventare i suoi compaesani, da qui l’inizio del racconto delle sue avventure e disavventure.

Come spesso accade nei racconti Giapponesi, vi è sempre una morale o comunque degli insegnamenti da trarre dalle letture, in questo caso, da questa fiaba vi troviamo diversi spunti filosofici e metaforici di riflessione sulla base di ideali Taoisti.

Nei racconti romanzeschi, come nelle rappresentazioni teatrali, gli Oni vengono descritti come amici dell’uomo e sostenitori di principi morali quali: il valore della famiglia, quello del lavoro, dell’amore e il rispetto per il prossimo; collaborando a sconfiggere tutti sentimenti più negativi dell’essere umano.

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Hannya

Hannya : è una maschera che rappresenta una donna invidiosa e acida, diventata demone, con corna e un sorriso largo e feroce per “meschinità”.  Tradizionalmente, un ampio copricapo bianco veniva portato da spose per il matrimonio, per nascondere le corna della gelosia. Questa maschera tuttavia non ha un significato malevolo come si potrebbe pensare, anzi, al contrario negli spettacoli del teatro Noh, la si usava per rappresentare la protezione dalle malignità.

Questo tipo di tatuaggio si dice che allontani gli spiriti malvagi e che porti buona fortuna alle persone che li indossano sulla loro pelle.

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Tengu

I Tengu  sono un tipo di creature fantastiche della iconografia popolare giapponese, essi assumono varie forme, ma generalmente sono rappresentati come uomini-uccello dotati di un lungo naso prominente o addirittura con un becco.

I Tengu spesso vengono decritti come imbroglioni o burloni, ma sono considerati anche come come insegnanti saggi e degni di rispetto. Tuttavia le descrizioni dei Tengu cambiano nel corso della storia, in quanto la personalità e le azioni di queste creature possono variare a seconda del periodo in cui agiscono. In ogni caso dietro l'azione di un Tengu spesso cruenta ed aggressiva, vi è  sempre un proposito buono, in molti racconti li vediamo infatti, vendicarsi di assassini oppure insegnare la pazienza agli impazienti e le buone maniere ai ladri. Inoltre venivano considerati i migliori insegnanti di arti marziali, tanto che diversi giovani aspiranti si arrampicavano sulle montagne alla loro ricerca, nella speranza di imparare le arti magiche, o quelle di combattimento più raffinate.

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