Divinità

I Sette dei della Fortuna

L’ultimo giorno dell’anno, secondo la tradizione giapponese, una nave carica di tesori arriva dal mare per portare fortuna e prosperità a tutti: a portarla sono proprio i Sette dei della Fortuna. I sette Dei della Fortuna sono divinità che provengono da tradizioni religiose differenti (Buddhismo, Taoismo, Induismo e Shintoismo) e sono ormai diventati sette icone tipiche del capodanno giapponese. In questo momento particolare dell’anno vengono infatti raffigurati negli oggetti e in qualsiasi tipo di merce; sono simboli di fortuna e spesso appaiono nelle pubblicità per aziende. Addirittura i bambini amano, il 31 dicembre, mettere sotto il cuscino un’immagine di queste Sette Divinità o della loro barca piena di tesori per assicurarsi così un anno felice e fortunato. Le Sette Divinità della Fortuna che compongono questo “fortunato” gruppo di dei sono:

• Ebisu: dio della fortuna, del commercio e dell’onestà dio dei pescatori, rappresentato con una grossa carpa rossa sotto il braccio e una lenza
• Daikoku: dio della prosperità, tiene una grossa sacca di riso e un martello nella mano destra
• Benzaiten: dea e signora della musica, delle arti e della saggezza, rappresentata mentre suona il biwa (un liuto)
• Bishamonten: è il dio dei guerrieri,della forza, è rappresentato con un’armatura.
• Fukurokuju: dio della ricchezza e felicità, rappresentato da un vecchio con la testa allungata mentre si appoggia ad una canna alla quale è legato un rotolo e tiene in una mano un ventaglio.
• Juroujin: dio della longevità, rappresentato da un anziano sempre sorridente con una lunga barba bianca e calvo con un bastone ed un ventaglio. Spesso dipinto in compagnia di un cervo.
• Hotei: dio della gioia, è rappresentato da un Buddha Felice che porta con sè una sacca di tesori e un ventaglio

Queste sette divinità simboleggiano ognuna una virtù e proprio per la loro qualità di Divinità della Fortuna, per buon auspicio  sono appese ovunque decorazioni con immagini degli Shichifukujin e della loro nave piena di tesori.

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Daikokuten

Divinità dell’abbondanza e del benessere

Daikokuten detto anche il Grande Nero, Dio giapponese della salute, protettore del suolo e patrono degli agricoltori, padre del dio Ebisu, è una delle divinità della fortuna, dell’abbondanza e del benessere e protettore degli esseri umani, egli, esaudisce i desideri buoni della gente, proprio come “il genio della lampada”.

Appare come un uomo bello grassoccio, seduto su due sacchi di riso sul quale si appoggia. Indossa un cappello da contadino portato indietro. Possiede un grande sacco sulla spalla sinistra (ove ripone il disco solare e tutti i tesori) e un martello magico nella mano destra con il quale è possibile realizzare qualsiasi desiderio. Ha un topo per amico e vuole bene ai bambini.

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FUKUROKUJU

Divinità della felicità, ricchezza e lunga vita

Fukurokuju è una delle Sette Divinità della Fortuna, rappresentate sulla mitologica barca giapponese. Si tratta della divinità preposta alla saggezza, felicità e alla lunga vita, infatti nel nome sono contenuti i tre significati:

Fuku: Felicità, Roku: Ricchezza e ju: lunga vita.

Fukurokuju ha probabilmente origine da un antico racconto cinese su un mitico saggio eremita taoista rinomato per miracoli nel periodo Song, viene raffigurato come un uomo con la fronte molto alta insolitamente allungata, calvo e con lunghi baffi; è in genere mostrato nelle vesti di uno studioso e in possesso di un bastone con un rotolo collegato ad esso, oppure con in mano un ventaglio. Lo si può vedere in compagnia di una tartaruga (simbolo di lunga vita) o una gru (simbolo di saggezza). 

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HOTEI

  Il grasso e felice Dio dell'abbondanza e buona salute  

Hotei noto anche come “Buddha Sorridente”, è sempre rappresentato grasso felice e calvo, con una sacca sulle spalle o sotto il braccio che non si svuota mai e con la quale nutre i poveri e i bisognosi; è piena di piante di riso (simbolo di abbondanza), di cibo e molte cose di grande valore. Spesso ha con sé una ciotola da elemosine, che rappresenta la sua natura di monaco buddhista. Il suo ruolo è di proteggere i deboli, i poveri e i bambini, ed è spesso ritratto accanto ad essi. In Giappone, Hotei, viene raffigurato in due modi: mentre sventola il ventaglio che esaudisce i desideri, oppure seduto su un carro condotto da ragazzi.

Hotei è considerato la divinità dell'abbondanza e della soddisfazione, la grande pancia è simbolo di gioia, fortuna e realizzazione; inoltre, la pancia è considerata la dimora dell'anima, e la sua dimensione può essere considerata un'allegoria per la sua grande bontà.

Secondo una tradizione popolare, sfregando la sua pancia è possibile ottenere ricchezza, fortuna e prosperità.

Hotei uno dellle sette divinità della felicità della barca della fortuna.

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JUROJIN

Divinità della sapienza e longevità

Jurojin conosciuto anche con il nome di Gama è il più anziano delle Sette Divinità della Fortuna, infatti è la divinità della longevità.

Dio della Sapienza Jurojin viene rappresentato come un anziano sempre sorridente, calvo e con una lunga barba bianca, porta con se un bastone nodoso con una pergamena legata ad esso, su cui è scritto: il ciclo di vita di tutti gli esseri viventi e di tutte le azioni buone e cattive commesse da essi. Egli è raffigurato nelle leggende, anche come un grande appassionato di vino e appassionato di compagnia femminile.

Il cervo, simbolo di longevità, lo accompagna in genere come un messaggero, come fanno gli altri animali dalla lunga vita come la gru o la tartaruga.

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Bishamonten, Dio dei guerrieri non della guerra

e Genio dell'Abbondanza

 Nell’iconografia Giapponese è una delle Sette Divinità della Fortuna, ha l’aspetto di un re potente con indosso una completa armatura, e fronteggia i demoni tenendo una lancia in una mano e una pagoda nell’altra, tipica rappresentazione buddista; i due oggetti contrastanti simboleggiano la fusione dello zelo del missionario con gli attributi del guerriero, molto spesso è raffigurato con una ruota infuocata che sembra un’aureola.

 Protegge contro i demoni e le malattie, ed è guardiano di uno dei quattro punti cardinali.

È anche noto come Tamonten , che significa "colui che ascolta molti insegnamenti", poiché è considerato protettore dei luoghi in cui il Buddha ha predicato.

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SUSANOO

Dio delle tempeste e degli uragani

Susanoo è una delle principali divinità kami dello shintoismo, noto come il Dio delle tempeste e degli uragani. La sua nascita viene narrata nella prima parte del Kojiki  primo testo ufficiale della Letteratura Giapponese. Susanoo, venne incaricato dal padre di dominare e occuparsi della Piana del Mare, però la sua forza e il suo coraggio erano pari alla sua insolenza ed al suo carattere bellicoso, così un giorno, annoiato dalla monotonia dell'incarico assegnatogli, lo abbandonò e divenne un essere arrogante e dispettoso. Si narra che la sorella Amaterasu, fu una delle numerose vittime dei suoi malefatti, proprio Lei subì il gesto più grave, infatti Susanoo, sceso sulla Terra, distrusse gli argini delle risaie che la Dea aveva costruito per nutrire gli uomini.

Susanoo, venne condannato all'esilio e cacciato sulla Terra nella regione di Izumo; e da questa punizione, egli cambiò definitivamente e diventò un difensore dell'umanità dedicandosi alla causa del bene.

Lottò contro Yamatano Orochi un potente serpente ad otto teste per salvare una giovane destinata al sacrificio. Uccise il mostruoso animale facendolo a pezzi con la Spada di Totsuka, una spada che trasporta la vittima colpita in un'altra dimensione ove regna un'illusione eterna.

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EBISU

kami della fortuna

Ebisu è una delle divinità maggiormente venerate in tutto il Giappone, è la divinità  giapponese dei pescatori, della buona sorte e dei mercanti nonché il guardiano della salute dei bambini piccoli. Ebisu è una delle Sette Divinità della Fortuna  ed il solo dei sette che ha origine giapponese.

Tradizionalmente raffigurato sotto forma di Ebisu Saburō ,       “il Kami” indossa vestiti da campo o da pescatore e porta un alto cappello; in una mano tiene una canna da pesca e sotto l'altro braccio tiene un grosso pesce simile all'orata . Qualche volta Ebisu viene rappresentato mentre tiene la sua canna da pesca con entrambe le mani, e tira su un grosso pesce impigliato all'amo.

La festa di Ebisu viene celebrata il ventesimo giorno del decimo mese. Quando gli altri otto milioni di divinità del Panteon giapponese si riuniscono al Santuario di Izumo, Ebisu non sente il richiamo ed è sempre disponibile per il culto.

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IL Tatuaggio Giapponese a Milano

BENZATEN Dea della Felicità

Benzaiten, Dea buddista della saggezza, dell’eloquenza, che porta l’eliminazione della sofferenza e longevità, il suo nome significa letteralmente “tutto ciò che scorre” quindi come l’acqua che scorre, viene   anche detta Dea dell’acqua. Successivamente, in Giappone divenne anche Dea della letteratura, della musica, e colei che tutela i matrimoni.

Essa viene rappresentata con molte braccia, solitamente quattro o otto; il primo braccio dalla parte sinistra afferra una lancia appuntita, con la seconda il Rimbo, con il terzo un arco e con la quarta un’arma; invece il primo braccio di destra tiene una spada, il secondo una mazza, il terzo una chiave ed il quarto delle frecce. Ha una corona sulla testa, ed è adornata con il gioiello Nyoishu, dal quale viene emanata un’aureola di luce che sormonta la testa. Inoltre viene molto spesso  rappresentata con in mano uno liuto, in quanto considerata dea della musica della bellezza e dell’amore.

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IL Tatuaggio Giapponese a Milano

IL Significato dei Tatuaggi Giapponesi

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SHòKI
Zhong Kui, pronunciato Shōki, è una divinità nella mitologia cinese e giapponese, considerato come il miglior combattente di Fantasmi e Malvagi Oni; in grado di Dominare fino a 80.000 demoni.
 La sua immagine è spesso dipinta sui cancelli e ingressi di dimore o di luoghi dove sono custoditi beni di valore, in rappresentanza di spirito guardiano e di Re dei Fantasmi conferito a cacciare, catturare e a mantenere la disciplina e l'ordine tra tutti gli Spiriti Maligni e i Demoni. 
Secondo la leggenda, Shòki era un Letterato di Valore e visse in Cina all'inizio del VII secolo, durante la dinastia Tang . Un secolo dopo, accadde che l'imperatore Ming Huang sognò Shòki che lo avrebbe liberato da un Demone che tormentava con frequenza i suoi sonni notturni. Nel sogno, Shòki compariva al sovrano informandolo della sua devozione a combattere tutti i demoni malvagi in segno di gratitudine e protezione nei confronti del precedente sovrano. Successivamente a questa comparizione di Shòki in sogno, ci fu un'incredibile coincidenza; l'imperatore Ming Huang ricevette in dono dal pittore Wu Daozi, un dipinto in cui si raffigurava Shòki in lotta contro un Oni e la raffigurazione di questa scena era sorprendentemente identica a come l'Imperatore l'aveva vista in sogno. L'immagine fu poi stampata in migliaia di copie contribuendo alla divulgazione del mito di Shòki.
 In Giappone, Shòki fu conosciuto durante l'era Kamakura , proprio grazie al dipinto. E fu così che la leggenda di Shòki divenne il tema favorito dai pittori della scuola Kanò. Dal 1696 Shòki venne spesso rappresentato anche nel teatro kabuki . 
Ancora oggi è molto popolare, soprattutto nell'area di Tokyo. Abitualmente Shòki lo si vede  raffigurato con una spada e con lunga barba mossa dal vento.

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EBISU 
kami della fortuna
Ebisu è una delle divinità maggiormente venerate in tutto il Giappone, è la divinità  giapponese dei pescatori, della buona sorte e dei mercanti nonché il guardiano della salute dei bambini piccoli. Ebisu è una delle Sette Divinità della Fortuna  ed il solo dei sette che ha origine giapponese. 
Tradizionalmente raffigurato sotto forma di Ebisu Saburō ,       “il Kami” indossa vestiti da campo o da pescatore e porta un alto cappello; in una mano tiene una canna da pesca e sotto l'altro braccio tiene un grosso pesce simile all'orata . Qualche volta Ebisu viene rappresentato mentre tiene la sua canna da pesca con entrambe le mani, e tira su un grosso pesce impigliato all'amo.
La festa di Ebisu viene celebrata il ventesimo giorno del decimo mese. Quando gli altri otto milioni di divinità del Panteon giapponese si riuniscono al S HYPERLINK "https://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_di_Izumo"antuario di  HYPERLINK "https://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_di_Izumo"I HYPERLINK "https://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_di_Izumo"zumo, Ebisu non sente il richiamo ed è sempre disponibile per il culto.
 

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Karyōbinga

Del testo giapponese

myōoncho: "uccello dal suono squisito"

e dal kōonchō: "uccello dal buon suono".

Karyobinga è una creatura fantastica e immortale del buddismo, viene descritta con una testa umana, un torso di uccello e con una lunga coda fluente.  Si dice che dimori nella terra occidentale e che predichi il Dharma con la bella voce che la contraddistingue. Infatti, dal suo meraviglioso e celestiale canto, la leggenda narra che non ci si stanchi mai di ascoltarla.  La sua voce è un descrittore della voce del Buddha.

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